La Palazzina delle Arti, oggi intotala a Lucio Roberto Rosaia, sindaco della Spezia dal 1993 al 1997, che ne volle la ricostruzione nell'ambito del progetto denominato "percorso culturale del centro storico", è stata progettata intorno agli anni Venti, originariamente con la funzione di Ufficio di Igiene.
Di gusto neomedievale - stile particolarmente fecondo alla Spezia fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento - si ricollega idealmente, anche se non storicamente, al contiguo Convento di San Francesco da Paola, oggi sede del Museo civico "Amedeo Lia". Proprio in seguiro all'apertura del Museo Lia, si è provveduto al recupero di questo edificio, diventato sede di mostre temporanee, del Museo del Sigillo oltre che della Biblioteca Speciale di Arte e Archeologia. Le esposizioni sono prevalentemente orientate alla storia dell'arte locale e regionale e ai grandi maestri della pittura e della fotografia.
Le sale destinate alle esposizioni temporanee della Palazzina delle Arti si articolano su due piani: al primo livello, adiacente al Museo del Sigillo, si trovano due stanze espositive di medie dimensioni ed una molto ampia utilizzata anche per presentazioni e conferenze. Il secondo livello è dotato di un altro spazio polifunzionale con galleria vetrata. In questi spazi vengono generalmente allestite mostre d'arte moderna e contemporanea (fotografia, scultura e pittura) con particolare riguardo alla storia regionale e del territorio provinciale.
Sulla copertura dell'edificio è stato inserito un volume piramidale in vetro acciaio, un "occhio" verso l'alto che riprende, in forma moderna, il motivo tradizionale dell'abbaino. All'altezza del tetto si estende l'ariosa terrazza recuperata e riprogettata per uno spazio espositivo all'aperto molto suggestivo perché permette la visione dall'alto di tutta la struttura museale e della città.